Cgil, cisl e Uil contro la Regione: “Per l’area di crisi Vuole scegliersi gli interlocutori”

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Un paio di giorni fa è toccato ai sindacati dei lavoratori del credito lamentare di essere stati snobbati dalla Regione dell’Umbria sulla vicenda CariOrvieto. Adesso è la volta delle segreterie Cgil, Cisl e Uil di Terni denunciare l’assenza di contatti e informazioni (gli uni e le altre richiesti in più occasioni) riguardanti decisioni assunte relativamente all’area di crisi complessa Terni-Narni.

Sembra ormai una scelta, quella dell’amministrazione regionale, o questo è quel pensano i segretari di Terni della Cgil (Claudio Cipolla), della Cisl (Riccardo Marcelli), della Uil (Gino Venturi). I quali, in una nota di aspra critica auspicano “che le attuali amministrazioni mettano da parte l’autoreferenzialità e la sufficienza nel voler fare tutto da soli o peggio ancora scegliendosi gli interlocutori, mettendo in campo una nuova volontà nel confrontarsi con le parti sociali per affrontare i tanti e troppi temi aperti per il bene del territorio e delle persone che in esso vivono e lavorano”.

Insomma, incontrare e confrontarsi coi sindacati non può essere considerato perdita di tempo. Specie se oggetto del confronto dovessero essere norme, provvedimenti, progetti a suo tempo ottenuti grazie anche al forte impegno sindacale come nel caso in ispecie, dato che la ferma “puntualizzazione” delle segreterie sindacali ternane riguarda opportunità riguardanti e collegate all’Area di Crisi Complessa.

Appare singolare il fatto che di certe notizie i sindacati siano venuti a conoscenza – come riferiscono – tramite l social network. Significa che non esiste neanche un minimo di relazioni sindacali che consentano anche ai rappresentati dei lavoratori almeno di rendersi conto di quel che succede senza dover ricorrere a supposizioni logiche dob.

La giunta umbra avrebbe, in sostanza, deciso di procedere “a rinnovi di avvisi e bandi relativi all’utilizzo delle risorse regionali assegnate al progetto dell’Area di Crisi, supponendo che tali avvisi riguardino la parte di fondi non ancora elargiti da parte della Regione in occasione della scadenza del 31 Marzo 2021”, “Siamo per l’ennesima volta a denunciare un problema di inesistenti relazioni istituzionali e sindacali” affermano le organizzazioni sindacali. Ricordando che “dopo aver promosso ed ottenuto il riconoscimento dell’Area di Crisi. da questa Giunta Regionale non sono state mai né coinvolte né informate dello stato di presentazione, approvazione e avanzamento dei progetti con conseguente impiego di risorse destinate ai progetti stessi”.

Così come hanno fatto i sindacati del credito, Cipolla, Marcelli e Venturi ricordano che ciò è avvenuto “nonostante i numerosi appelli al confronto, alcuni dei quali anche formalizzati, fatti dalle organizzazioni sindacali” ragion per cui è loro parere che “la Regione Umbria abbia perso l’ennesima occasione per coinvolgere le parti sociali sul rendere noto l’aggiornamento della situazione relativa all’Area di Crisi”.

Vorremmo ricordare che da oltre sei mesi Cgil-Cisl-Uil stanno chiedendo nelle diverse sedi, e non ultimo attraverso la piattaforma territoriale presentata, un rinnovo dello strumento dell’Area di Crisi, vista la sua scadenza al 31 marzo 2021, a fronte del persistere delle gravi e percepibili difficoltà industriali territoriali”, concludono i segretari Cipolla, Marcelli e Venturi, con amarezza ma senza rassegnazione e auspicando “che sia possibile confrontarsi in fretta per avviare una nuova richiesta dello strumento, riconoscendo i limiti che si sono riscontrati, ridefinendolo e rendendolo attuale e rispondente a quello di cui ha bisogno oggi il sistema industriale ternano anche a fronte delle sfide indicate dall’Europa”.