Così ha stabilito il Comune di Terni: basta contributi a tutti, ma solo a chi se lo merita. Si tratta in definitiva di agevolazioni e nei contratti di locazione o concessione delle sedi già in fase di utilizzo, o di semplici contributi.
E’ giusto che si usi una maggiore oculatezza da parte dell’ente locale, specie in un periodo di vacche magre. E così, riguardo agli anziani, ciò che conterà più di tutto il resto sarà – ha specificato l’assessore Marco Cecconi – la valutazione dell’interazione tra i centri per anziani e i quartieri che li ospitano. Per capirsi meglio: “I centri sociali devono svolgere la loro funzione principale, quella cioè di restituire valore alla comunità che li ospita e che mette loro a disposizione le strutture di proprietà pubblica; non devono essere autoreferenziali, ma devono essere aperti alla città e ai quartieri svolgendo un importantissimo ruolo sociale”. Sarà questo lo spirito dei nuovi bandi che saranno emessi prima per le convenzioni tra centri anziani e Comune, poiché al momento va considerato come tutto fosse azzerato: “Una linea e ricominciamo tutti pari da zero”, ha detto l’assessore.
Eccola la questione: sta proprio alla fine, come nelle postille scritte piccole in fondo al contratto: si dovrà valutare caso per caso, sia per le società sportive sia per i centri anziani. E solo allora si deciderà chi merita e chi non merita. Il problema è: chi sarà a giudicare? Una commissione d’esame messa con i tempi necessari che di solito sono lunghissimi? O per fare prima l’incombenza toccherà ai membri dell’amministrazione comunale? Per il M5S la questione è chiara, tanto è vero che sull’atto d’indirizzo riguardante le società sportive, il capogruppo Marco Cozza ha ufficializzato l’astensione dei Cinque stelle, perché “non convincono alcuni punti come l’esame caso per caso delle proroghe, esame che verrà fatto dalla giunta”.
Dichiarazione accompagnata da un piccolo giallo, perché se gli astenuti sono stati solo due, i conti non tornano.