C’è voluto l’avvocato per convocare il consiglio comunale di Terni

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Raffaello Federighi

C’è voluto l’avvocato. Però, alla fine il consiglio comunale di Terni è stato convocato. All’ordine del giorno un solo punto: il “crostino Federighi”. Eletto consigliere con Forza Italia, Raffaello Federighi fu depennato in base alla legge Severino per un infortunio legale risalente a oltre venti anni fa. Ma ora che è stato riabilitato dalla Magistratura reclama il suo posto. Chiede insomma il reintegro, ma se il consiglio non si riunisce… E’ passato diverso tempo e alla fine l’avvocato di Federighi ha inviato formale richiesta di riunione per far valere i diritti del proprio assistito.

I consiglieri di opposizione che da tempo chiedevano la convocazione del consiglio – non soltanto per Federighi, ma perché ritengano che ci siano varie “cosette” da discutere – sono da un certo punto di vista soddisfatti. “Ci sorprende la resistenza di alcuni consiglieri di maggioranza verso questo momento necessario di democrazia – dichiarano i gruppi consiliari di minoranza- Ci stupisce in particolare perché il dott Federighi fu eletto proprio nelle file della maggioranza stessa cosi come chi vi è subentrato, ovvero  la dott.ssa D’Acunzo, sebbene la seconda sia infine confluita nel gruppo della Lega dopo l’elezione,  mentre il primo rimase nel gruppo di Forza Italia col quale era stato eletto”.

 Insomma, potrebbe esserci anche un piccolo cambiamento – non si sa quanto influente – nella geografia politica del Consiglio di Palazzo Spada.

Le opposizioni, dopo aver sottolineato quanto sopra, dichiarano comunque che a loro “Non ci interessano faide e lotte intestine alla maggioranza che paralizzano la città,  mentre il sindaco è intento a portare avanti il cambiamento promesso, quello delle bandiere di palazzo Spada. Ci interessa che si rispettino le richieste di tutti i cittadini e dei loro legali e avremmo voluto discutere anche di altri atti e tematiche nel consiglio del 31 agosto,  così come avevamo richiesto.”

“Grave che non sia stato inserito alcun altro punto all’ordine del giorno per volontà del stessa maggioranza – proseguono i gruppi di minoranza- Che dopo un mese retribuito, la giunta non abbia alcun atto amministrativo da far passare subito in Consiglio. La plastica dimostrazione di come l’amministrazione comunale non abbia a cuore la città, tanto più in questo momento drammatico in cui i bilanci del comune attraversano momenti di profonda incertezza che tutti avevamo evidenziato in Consiglio comunale ma che sono stati sottovalutati dalla maggioranza. Neanche gli atti politici licenziati dalle commissioni hanno trovato spazio,  in particolare quello sulla scuola, a riprova che al di la delle intenzioni non vi è concreto interesse da parte della maggioranza di occuparsi della città ma solo di occuparsi di poltrone”.

Visto che la riunione del consiglio comporterà cos’ poco “lavoro”, i consiglieri di minoranza ribadiscono che loro rinunceranno al gettone di presenza” ritenendo inutilmente dispendioso che il Consiglio comunale sia convocato per discutere un solo punto, contrariamente a quanto avvenuto con i consigli straordinari passati e contrariamente a quanto richiesto dai consiglieri proponenti, che si sono fatti latori delle richieste del dott. Federighi e del suo legale. Chiediamo alla maggioranza di fare altrettanto,  seguendo l’esempio della presidente del gruppo di Forza Italia che a distinguo degli altri gruppi barricati nel non voler discutere il reintegro del consigliere che fu eletto col suo gruppo, ha già annunciato di rinunciarvi. Va dato atto del gesto di distinguo e sintonia con la richiesta della minoranza al gruppo di Forza Italia,  penalizzato, come i suoi elettori, da tanti abbandoni in Consiglio che hanno avvantaggiato la Lega”.

Covid e riflessi economici? Scuole da riorganizzare? Progetti da elaborare in vista della corsa che ci sarà per ottenere una fettina dei finanziamenti europei? A Terni si discute per convocare il consiglio comunale.