C’è BB, a Spoleto e Piediluco occhi sgranati e caccia alla diva

 

L’auto era davvero “un macchinone americano targato Usa”, come riferiva con gli occhi sgranati un cronista spoletino dell’Unità “sganciato” sul campo di battaglia? O una “potente Simca bicolore”, come riferivano invece i cronisti mondani degli altri giornali un po’ più smaliziati? Un fatto è certo: sul sedile posteriore c’era seduta Brigitte Bardot che da Fiumicino, dov’era atterrata con un aereo Alitalia, si recava a Spoleto.

Nella città del Festival si trattenne alcuni giorni, e mezza Umbria, quella del sud – almeno – fu messa a soqquadro.

Bardo a Piediluco
Brigitte Bardot al lago di Piediluco. Foto di Enrico Valentini


Stuoli di giornalisti e squadroni di “paparazzi”in caccia della diva. I più smaliziati, arrivati da Roma e da Milano, insieme ai “locali” che finalmente potevano tuffarsi nel tourbillon e togliersi la soddisfazione di provare a dare punti ai colleghi “sparoni”, come fece – tra gli altri – il ternano Enrico Valentini, uno con l’occhio pronto e il dito veloce che “beccò” la Bardot in bikini sul lago di Piediluco. Fu caccia alla diva. E lei, star consumata che sapeva come utilizzare al meglio fama ed avvenenza, che protestava ma solo per rispetto dei ruoli.
A Spoleto arrivò ai primi di agosto del 1961. Il Festival dei Due Mondi s’era concluso venti giorni prima: la scena era tutta per lei. Lei e naturalmente qualche altro personaggio impegnato nelle riprese del film “La vie privée”: Marcello Mastroianni, protagonista maschile, e il regista francese Louis Malle. “Grande è l’animazione in città – riferiva il cronista spoletino – Il movimento e l’affollamento fanno pensare ad un nuovo festival. Solo all’hotel dei Duchi sono state riservate una quarantina di camere per i componenti della troupe. Almeno un centinaio sono le persone al seguito della protagonista”.  Tutta la troupe a Spoleto, ma Brigitte Bardot non era con loro. «Per lei – aggiungeva il nostro – è stata sistemata una villetta alle falde di Monteluco, ricavata in un vecchio romitorio». Immersa nel bosco, silenzio assoluto, pace.
Ma la Bardot resistette solo qualche ora. «La monacale severità del luogo – spiegava il cronista, stupefatto – non ha incontrato la simpatia della diva francese che è ripartita in tutta fretta. E’ stata vista dai paparazzi caricare di corsa un piccolo baule su una macchina e scendere precipitosamente in direzione di Spoleto. Ha trovato ospitalità in casa di Menotti, a piazza Duomo. BB ha confidato che l’aspetto monastico del luogo l’ha spaventata ed inoltre trova intollerabile l’assenza di acqua calda”.
Ed eccola a Spoleto. Come le è sembrata la città? Le chiesero. «Spoleto è un piccolo paradiso. Se non fosse per questi orribili fotografi”, rispose lei mentre quelli bruciavano i flash. Un rapporto odio–amore, stando alla cronaca del giornalista spoletino: “Brigitte ha dovuto vincere la sua opposizione per i fotografi – raccontò – ma l’ha fatto con garbo, sfoderando il suo più bel sorriso. Appariva in forma smagliante, indossava un paio di pantaloni a pois con una camicetta di tela bianca, abbondantemente scollata. Quando è apparsa sulla piazza del Duomo, così fragile, così bella, anche i paparazzi più incalliti apparivano scossi. Ma è stato un attimo: al primo lampo ne sono seguiti centinaia”. Sarà stato scapolo, il cronista, sennò a casa…
Nei giorni successivi, comunque, fu tutto un “fiorire” di foto di BB su giornali e riviste: lei a passeggio per Spoleto, lei al sole a Piediluco sul pontile, la zuffa tra i suoi “scudieri” e i paparazzi. Non mancò il gossip, specie quando si riferì di un incontro “segreto” in una trattoria di Perugia tra lei e l’attore Sami Frey, che – si leggeva sulle riviste patinate – era la causa della separazione tra BB e il marito.
E gli spoletini? “Sa’, al festival ne abbiamo viste tante che ora non ci si fa più caso. Guardi, io che abito qui, proprio sulla piazza dove girano il film, questa Brigitte Bardot non l’ho vista nemmeno!”, raccontava al cronista un non meglio precisato “notabile spoletino”. E fu con aria di sufficienza che un centinaio di “autorità cittadine” andarono al rinfresco offerto dalla casa di produzione. BB però s’inventò un’emicrania e non si fece manco vedere. Gli inviati raccontavano, però, di gente che faceva “capoccella” dietro le persiane, in piazza del Duomo, quando la Bardot era sul set. Almeno i ragazzini si piazzavano dietro gli angoli dei muri, senza porsi problemi. Se li vedevano… Pazienza!

Enrico Valentini

Il momento più complicato per i fotoreporter fu quello finito con la zuffa di Piediluco. C’era pure Enrico Valentini: se la vide brutta ma “rubò” alcuni scatti di BB in bikini sul pontile.
Cinquant’anni dopo, una di quelle foto, è finita sul manifesto che pubblicizzava una mostra promossa dalla Fondazione Carit “Presenze. Gli scatti di Enrico Valentini 1959–2012”, era il titolo.

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