Cassa di Orvieto: la Cgil chiede lumi sulla cessione a Sri Group

cassa risparmio orvieto

Non solo l’offerta è stata avanzata, ma sembra che sia stata accolta con certo favore dalla Banca Popolare di Bari che essendo socio di maggioranza della Cassa di Risparmio di Orvieto spa, è pronta a passare la mano in cambio di 65 milioni di euro. Questa la cifra offerta da Sri Group che ha appunto avanzato l’ offerta vincolante di acquisto per rilevare dalla Banca Popolare di Bari, la quota di maggioranza della Cassa di Risparmio Orvieto.
L’ offerta di Sri Group risulta molto più alta rispetto a quanto a suo tempo offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, socio di minoranza della Cassa, che stava lavorando per trovare un partner bancario in grado di rilanciare l’istituto.
La Sri Group ha sede sede a Londra ma è stata fondata da un italiano, Giulio Gallazzi, che ne rimane il principale azionista. Gallazzi “ha gestito progetti di alto profilo per aziende italiane ed internazionali di ogni dimensione. Le sue principali aree di competenza sono lo sviluppo internazionale del business, la ristrutturazione organizzativa e commerciale e attività di corporate finance”. <br /> La Fisac CGIL dell’Umbria esprime perplessità per l’operazione, soprattutto – dice in una nota – “in ordine alla mancanza di un chiaro piano industriale e preoccupazione rispetto alle conseguenze, rivolgendo l’esortazione alle Istituzioni locali a partire dal Comune di Orvieto affinché si adoperino per la salvaguardia
della Cassa”.
Secondo il sindacato, l’operazione “al di là di quanto viene decantato sul rilancio della CR Orvieto
presenta aspetti preoccupanti, poiché il soggetto offerente non ci risulta vantare esperienze nella gestione di banche Retail.Temiamo che dietro l’operazione vi siano disegni finanziari di corto respiro che possano
compromettere il delicato equilibrio del territorio già provato pesantemente da anni crisi economica”.
Da qui la richiesta “alle Istituzioni di Vigilanza, ed in particolare alla Banca d’Italia, di valutare il piano industriale che le verrà sottoposto, alla luce dei dubbi espressi puntando alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Auspichiamo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali affinché si possa valutare
ogni possibile azione per mantenere alta l’attenzione e fare chiarezza su tutti gli aspetti”.