Intendiamoci: magari fosse possibile davvero. L’unico problemino è che bisognerebbe rimettereindietro l’orologio di un paio di secoli e non considerare quanto il mondo è cambiato. Magari in peggio, ma il meccanismo è in corsa e per romperlo non basta una martellata.
Prima di addentrarsi nel discorso dei Cinquestelle occorre tenere ben presente un dato: quando la Erg ha rilevato dai tedeschi della Eon il sistema idroelettrico ternano, ha messo sul tavolo 950 milioni di euro. Ora non pare che l’Asm, nonostante il buon andamento, sia in grado di esibirsi a tali livelli. Perché ciò fosse accaduto sarebbe necessario averci provato – casomai – rischiando, ma di brutto, una trentina di anni fa, quando l’Enel fu privatizzata e spacchettata.
Per il resto la proposta dei Cinquestelle, non manca di un suo fascino: la Cascata della Marmore che non funziona più ad orario (oltretutto risicato), un lago di Piediluco che non si alza e si abbassa di livello a seconda delle esigenze del produttore di energia, incurante dei danni che questa escursione provoca. In subordine contrattare indennizzi meno risibili rispetto ad oggi che, come ricorda l’M5S, sono praticamente zero per il Comune di Terni, di qualche decina di milioni di euro per la Regione Umbria e di diversi miliardi per la Erg.
Ecco: se Andrea Liberati e gli altri dei Cinquestelle, che sull’argometno hanno tenuto una conferenza stampa volevano stupire, lo scopo lo hanno raggiunto. Se ci credessero davvero sono pronti per una bella puntata da Gigi Marzullo: lì, come noto, i sogni aiutano a sognare. E anche a campare a volte, ma non si campa di sola fantasia.