Cariorv, I sindacati accusano Tesei: “Con noi non parla, coi vertici della banca sì”

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L’incontro per CariOrv in Regione

Un sospiro di sollievo quello del sindaco di Orvieto Roberta Tardani che è stata proprio contenta di poter accompagnare a Perugia nella sede della Regione il nuovo direttore generale della Cassa di Risparmio di Orvieto, Emanuele Carbonelli, insieme al Presidente CariOrv Stefano Farabbi.

“Un incontro che aveva tra gli obiettivi la presentazione del nuovo assetto della governance dell’istituto di credito al termine del lungo percorso che ha visto l’ingresso di Cassa di Risparmio di Orvieto nel gruppo MedioCredito Centrale insieme con Banca Popolare di Bari – ha informato la Regione Umbria –  Proprio in tal senso la Presidente Tesei ha espresso soddisfazione, per una complessa operazione che ha consentito di stabilizzare la Banca umbra, anche tramite un socio solido come il MedioCredito, e che al tempo stesso ha permesso di mantenere lo storico marchio con cui l’istituto è presente sul territorio nonché un’autonomia operativa testimoniata proprio dalla nomina di un Direttore Generale”.

Presenti i vertici aziendali e le istituzioni cittadina e regionale. Non mancava nessuno? Bè, a voler essere pignoli ci sarebbe stato da sentire anche il parere di qualche altra componente: ad esempio i sindacati dei lavoratori del credito i quali, da quasi un anno chiedono un incontro alla Presidente della Regione senza ottenere riposta.

Va da sé che la faccenda ai sindacati non è piaciuta per niente, tanto che – in una dura nota le segreterie regionali di Fabi, Fisac.Cgil, First Cisl, Uil.Ca-Uil, Unisin arrivano ad accusare Donatella Tesei di intempestività e “scorrettezza istituzionale che la stessa presidente ha dimostrato, nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori della Cassa di Risparmio di Orvieto e di tutti gli istituti di credito della regione. Non ieri – ricordano i sindacati _ ma da luglio 2020, ben 10 mesi fa, è giacente inascoltata la richiesta che tutti i sindacati regionali con viva preoccupazione, indirizzarono alla stessa Tesei per un incontro sulla situazione che si stava appalesando per il futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto, dei suoi clienti e dei dipendenti, così come per tutte le altre aziende di credito ubicate in Umbria che sono parimenti alle prese con piani di ristrutturazione e riorganizzazione che lasciano prefigurare conseguenze pesanti su qualità del servizio ed occupazione nel settore”.

Sa’ com’è… le cose da fare sono tante e qualcosa può sfuggire. Ne convengono )o fanno dell’ironia?) le stesse segreterie sindacali tanto è cero che  non possono non affermare che “Siamo sinceramente contenti che la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, abbia trovato tra i suoi molteplici impegni il tempo di incontrare i nuovi vertici della Cassa di Risparmio di Orvieto ed esprimere le sue considerazioni sulla situazione della banca dopo l’insediamento dei nuovi vertici aziendali nominati dalla capogruppo Medio Credito Centrale”.

Il fatto è, sempre secopndo i sindacati, che “Presentarsi oggi, a giochi fatti, con un piano industriale già delineato, con chiusure e riduzioni di servizi già decisi, con il cappello in mano invocando la clemenza della corte, suona come una inaccettabile sottovalutazione dell’allarme che, in tempi non sospetti, i sindacati lanciarono nel tombale silenzio di chi oggi si proclama paladino dei clienti e territori. Come rappresentanti dei lavoratori riteniamo, inoltre, sia una scorrettezza istituzionale gravissima averci escluso da qualsiasi interlocuzione non cercando, ma anzi accuratamente evitando quelle opportune sinergie per una efficace difesa del territorio e dei dipendenti della Cassa di Risparmio di Orvieto”.

Comunque sia il sindaco che la Presiodente glielo hanno ricordato, ai capintesta di CariOrv: “Pur comprendendo, infatti, la necessità di razionalizzazione del settore, così come la presidente Tesei aveva già fatto nei confronti di altri istituti di credito operanti in Umbria”, riferisce la nota della Regione sull’avvenuto incopntro, “è stata espressa la ferma contrarietà al depauperamento dei servizi offerti sul territorio alla cittadinanza, soprattutto quando rappresenta l’unico sportello bancario presente. Le istituzioni hanno quindi avanzato la richiesta che il piano di ristrutturazione avvenga mantenendo comunque, seppur in forme diverse, alcuni servizi soprattutto per le pmi locali e per la clientela più anziana.  Sono stati dunque richiesti impegno e attenzione particolare per quel che riguarda il ruolo sociale che la CariOrvieto deve svolgere a livello locale, attraverso, come detto, la presenza in loco, la vicinanza alle necessità alla clientela e anche, ad esempio, al fondamentale sostegno ai grandi eventi che coinvolgono il territorio”.

Intanto in vari centro del ternano si stanno raccogliendo le firma dei cittadini che si vedono sfuggire un servizio ormai essenziale. Perché sembra che certe filiali o agenzie, comunque, le chiuderanno.