Avigliano, un convegno-proposta per un museo “vivente” che unisca sei Comuni dell’Amerino

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L’idea è favorire la costituzione di un museo, ma “diverso”. Non statico, non un’esposizione di reperti e testimonianze, non un centro di studio e ricerca, ma un qualcosa di “vivo” e di vivente: un “Museo a cielo aperto” che insista su un’area vasta al punto da essere costituita dal territorio di sei comuni. Un museo che già esiste di cui si propone una gestione ed una cura collettiva, che rappresenti “un metodo di lavoro concertato tra i diversi soggetti ed i cittadini per la conservazione di questo significativo patrimonio naturalistico e storico—artistico, per piani di recupero dei beni architettonici in degrado, per un piano di pubblicazioni scientifiche e di percorsi didattici per l’educazione dei giovani a conoscere, valorizzare anche all’esterno, vivere e gustare questo ambiente”, dicono i promotori.

Un progetto che avrebbe anche una propria valenza economica non solo per gli interventi necessari e la concatenazione tra progetti, idee, studi, valorizzazioni, ma anche turisico-culturale.

Il territorio in questione è compreso nei comuni di Amelia, Avigliano Umbro, Baschi, Guardea, Montecastrilli e Montecchio. Diviso amministrativamente, ma che presenta “una omogeneità naturalistica e storica tale da consentire una ottima proposta unitaria per un nuovo insediamento dell’uomo, tra natura e storia, per una diversa convivenza civile e sociale. L’insediamento del tardo Medioevo testimoniato dagli attuali castelli, dalla forma dei campi, dalle numerose testimonianze storiche,  dalle vie di comunicazione, dai rapporti umani che nel tempo si sono consolidati”.

L’iniziativa verrò illustrata proposta e discussa in un convegno di studio che si terrà il 23 ottobre ad Avigliano Umbro, presso il Teatro Sociale (ore 9-13, prenotazione richiesta). L’organizzazione è del  Centro Studi Storici di Terni e dagli iscritti ternani dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. “Dalla ricerca storica una chiave per conoscere il nostro presente e aprire vie per un futuro consapevole, con radici profonde in questo nostro ambiente naturale e storico. Ricerca storica e proposte per l’avvenire in un preciso e accogliente contesto, più utile oggi dopo una devastante pandemia che ha cambiato i parametri per la convivenza civile e modificato modelli di relazioni sociali ed economiche”, spiegano i promotori.

Nel convegno si presenterà una ampia ricerca sull’insediamento dell’uomo in questo contesto naturale nel tardo Medioevo, nella contesa tra Papato ed Impero e nelle lotte tra i comuni di Amelia e di Todi. La ricerca  prende il titolo di “Avigliano Umbro e l’alto bacino del Rio Grande: dal Medioevo un territorio tra natura e storia. Ricerche e proposte”.   Il volume si articola in due parti. Il disegno dell’area in esame ‘tra testimonianze storiche e suggestioni  naturalistiche’ (D. Franchini); quindi la diffusione del Cristianesimo ed il ruolo dei Benedettini (G. Maccaglia, A.Serangeli, E. Lucci, A. Bernardini) poi le lotte tra Todi e Amelia per i confini ed il monumentale  complesso di Forte Cesare oggi in rovina ( P. Pennazzi, M. Bardani, G. Cardoni). La seconda parte riguarda il presente ed il futuro: recupero, conservazione e utilizzazione per un nuovo insediamento. I saggi: M. Virili per la pianificazione urbanistica sovracomunale, E. Orsomando e Z. Cerquaglia per l’uso e valorizzazione anche a fini didattici del patrimonio vegetale e per percorsi di ricerca e di confronto per una convivenza attrattiva ed infine M. C. Federici per una ‘Comunità e territorio per un nuovo modello di sviluppo post-Covid’.

Nel convegno si presenterà ai sei comuni interessati, alla Regione, ai competenti organi dello Stato, alla Scuola, ai cittadini, studiosi ed associazioni la proposta per la costituzione in questa area di un ‘Museo vivente a cielo aperto’.