Attività in crisi, Confcommercio suona la sveglia al Comune: “Interventi immediati e coraggiosi”

Terni mercato Staino
Stefano Lupi, presidente Confcommercio Terni

Non solo negozi “storici” che chiudono i battenti, ma anche trasferimenti di importanti catene di franchising. Sono il segno allarmante delle difficoltà del commercio ternano e di un generale impoverimento della città che contrae i consumi e vive nell’incertezza.

“Da tempo chiediamo al Comune di Terni scelte immediate, politiche coraggiose ed innovative, volte a sostenere il commercio nei mutati contesti economici e sociali”, dice Stefano Lupi, presidente di Confcommercio Terni. Un intervento “profondo” è quel che si chiede. “Noi diciamo basta ad interventi sporadici, riguardanti solo iniziative di animazione estemporanea- spiega Lupi – Serve agire bene e subito per una chiara visione di città, definendo nuove politiche integrate che rendano il contesto urbano maggiormente attrattivo. La proposta della Conferenza Generale di Territorio va in questa direzione”.

Un tema, quello della sofferenza delle attività commerciali, che non può essere affrontato se non  nel quadro di un generale rilancio dell’economia cittadina e del territori. Confcommercio assicura di essere pronta a fare la propria parte.

“Confcommercio Terni – sottolinea il presidente- da sempre si è dichiarata disponibile al confronto, offrendo all’Amministrazione una seria collaborazione per creare rinnovati modelli economici e valoriali. I temi dello sviluppo economico e sociale devono essere centrali nell’agenda cittadina. I processi di rigenerazione urbana sono una necessità ed una opportunità, da realizzarsi con un approccio integrato tra interventi edilizi ed urbanistici, scelte di accessibilità e mobilità, misure di rivitalizzazione del tessuto economico e sociale. Il commercio ed i servizi di prossimità svolgono in tutto ciò un ruolo importante anche per l’inclusione delle categorie più deboli, affiancandosi con titolarità allo sviluppo di un manifatturiero dinamico ed innovativo”.  

Come agire, quindi, tenendo conto dello stato di generale difficoltà economica? “Stante il quadro di finanza locale, è  indispensabile ricercare diffuse forme di partenariato pubblico-privato- propone il presidente di Confcommercio – perseguendo una maggiore partecipazione della città nelle sue migliori espressioni socio-economiche. Per questo tipo di politiche attive, ci sono risorse economiche importanti a partire dai fondi della programmazione comunitaria 2021-2027,  nonché dagli interventi relativi al Piano Periferie ed al futuro Recovery Fund”. 

Si tratta però di risorse da richiedere sulla base di proposte progettuali su cui, nel caso di Terni, non si ha notizia di discussione, di iniziativa. “Registriamo ad oggi mancate risposte ed incomprensibili silenzi – replia Lupi – Siamo ancora in attesa dell’atto di programmazione urbanistico-commerciale in materia di medie e grandi superfici di vendita: atto dovuto, ormai da anni, per dare una definitiva attuazione alla vigente legge regionale sul commercio, oltre che passaggio importante nelle strategie in materia di sostegno al piccolo commercio cittadino. Nessuna evidenza inoltre, per la definizione di nuovi processi di rigenerazione urbana od anche del completamento di quelli bloccati, la cui realizzazione potrebbe innescare potenzialità di ripresa e sviluppo anche per il piccolo commercio cittadino: un esempio è la mancata  risoluzione della vicenda del vecchio Mercato Coperto e collegata rivitalizzazione del mercato di Largo Manni. Poco incoraggiante è anche la questione del temporaneo trasferimento del mercatino infrasettimanale”.

Il Comune, sulla questione mercatino, parla di soluzione temporanea, anche se resta difficile capire quale sarebbe quella definiiva. “Per il mercatino – sostiene il presidene di Confcommercio – Non si è riusciti ad individuare una localizzazione idonea. L’area Staino ha evidenziato limiti sia per gli operatori che per i cittadini. A nostro avviso la soluzione più idonea è quella del centro città, che consentirebbe anche una migliore fruibilità ed un risparmio economico da parte dell’Ente. Noi proponiamo Corso del Popolo e parte di Largo Frankl     , dove attualmente si svolgono alcune importanti fiere cittadine, oppure l’area dei Giardini della Passeggiata e zone limitrofe, escludendo la parte relativa al Parco giochi per bambini. Si tratta di un’indicazione – conclude il presidente Lupi –  che intende offrire una occasione di animazione commerciale anche a vantaggio delle attività in sede fissa, dando una opportunità alle ragioni di un commercio in profondissima crisi ”.