A-SOCIAL/Privacy, camomille e cure risolutive

Privacy

Privacy sacra
Nemmeno la privacy rispettano più. Solo perché lo ha visto saltar giù dalla finestra di casa della zia, un giovanotto di Borgo Rivo si è permesso di chiedere a uno tutto intabarrato: “Lei chi è?”. Ma guarda un po’ che sfrontato. Bene ha fatto il ladruncolo a rispondergli per le rime: “Questa non è casa tua quindi fatti i pazzi tuoi”. E che diamine!
Camomillo
Il sindaco di Terni risulta essere, tra i nuovi clienti, uno degli aficionados del bar vicino palazzo Spada. Ad ogni riunione della giunta si fa portare cinque bottiglioni di camomilla. A che gli serviranno, poi…
Cure risolutive
I pini? Possono costituire un pericolo, perché vecchi e in qualche caso malati. E allora non c’è nemmeno da perdere tempo in cure: una botta di motosega e via, con tanti saluti al paesaggio di un pezzo di città che era così da parecchi decenni. La Telfer? Per i pochi che non lo sapessero è una “cosa” di ferro che travalica la strada della Valnerina e che serviva “temporibus illis” a collegare il magazzino della calciocianamide con lo stabilimento di Papigno. Sembra – secondo qualche esperto di archeologia industriale – che sia un pezzo praticamente unico, di – sempre secondo quell’esperto – grande valore culturale. Ma anche quella è “malata”, è stata attaccata dalla ruggine, l’acciaio o il ferro si è ridotto di spessore e certo al giorno d’oggi, non potrebbe reggere il peso di tonnellate giornaliere di materiale che passa di qua e di là. E fortuna che lo stabilimento di Papigno è chiuso da cinquant’anni, per cui sopra non ci passa niente. A maggior ragione, dicono alcuni: non serve a niente buttiamola giù. Non vale la pena nemmeno qui tentare di inventarsi una soluzione per salvare una testimonianza della vita ternana. Il problema sarà risolto alla radice nel senso che si sfracassa tutto con quattro colpi di benna e buonanotte al secchio. Ora, però, c’è da temere per quelle poche cose salvate dai bombardamenti, testimonianze di un passato culturale notevole di Terni: passato, appunto, perché oggi le cose, com’è facile notare, sono totalmente cambiate. O servi o non servi, e se non servi che ci stai a fare? Allora è meglio non far sapere in giro che certe chiese sono vecchie di parecchi secoli, che contengono affreschi danneggiati dal tempo e dall’incuria. Ovviamente perché non vale la pena trovare soluzioni che richiedono una spremitura di meningi di certi che essendo pur sempre ruspisti e motosegaioli, pigliano e spianano ogni cosa.
PS- Non per fare dell’allarmismo, ma s’è visto qualcuno girare attorno all’ospizio delle Grazie. Varrà la pena, almeno in questo caso, cercare una cura?

A-Social è una rubrica settimanale curata da Giovanni Schicchi
tratta dal periodico dell’Associazione “Berlinguer” di Terni