Approvato il progetto per il teatro Verdi: finalmente s’avvia il recupero

Terni, il teatro Verdi
Il retro del teatro Verdi su Largo Sant’Agape

E luce fu. La giunta comunale di Terni ha compiuto un passo decisivo per il recupero del teatro Verdi, il teatro comunale inutilizzabile ormai dalla fine del secolo scorso. Intendiamoci: d’ora in avanti le cose potrebbero andar via speditamente ma è lecito sospettare che possa anche accadere il contrario. Ci sono due ordini difficoltà, infatti, da tenere in considerazione. Difficoltà obiettive (i fondi necessari) e, diciamo così, tecniche (c’è un progetto da fare anche se le linee sono ora ben definite) e difficoltà “caratteriali” comprendendo tra queste le solite interdizioni (leggi bastoni tra le ruote) che il bastian contrario di turno è sempre pronto a frapporre e che vanno dalle raccolte di firme ad iniziativa di associazioni pseudo culturali, fino a ricorsi fin davanti al papa-re se ci fosse ancora. Il risultato è che per ogni idea che a Terni si voglia realizzare passano anni, si buttano soldi, si crea la paralisi.

Non a caso il passaggio in giunta è stato preceduto da una riunione abbastanza turbolenta della commissione, sede in cui anche chi, pur da “due di coppe” si concede da solo la patente di esperto capace di valutare se un qualcosa va bene o no, ottenendo il risultato di far perdere tempo a denaro alla collettività.

L’amministrazione comunale, non considerando ronzii, ha guardato avanti ed ha approvato la delibera concernente lo studio preliminare per la riqualificazione del teatro Verdi. Una delibera in cui si ripercorrono tutte le tappe “dell’annosa questione della ristrutturazione… a partire dal 2007”  ed in cui “si fa riferimento – informa l’agenzia di stampa del Comune – ai recenti rapporti con la Sovrintendenza che ha recepito da poco la nota del 13 agosto scorso della Direzione Nazionale Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, a seguito di consultazione del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale del 24 luglio”, nota – si spiega – rivolta alla Soprintendenza in cui si chiede tra l’altro “(…) il mantenimento del complesso con le trasformazioni subite nel tempo evitando falsificazioni e limitando l’intervento a una rifunzionalizzazione che assicuri la conservazione delle parti originarie e il miglioramento tecnico funzionale e architettonico delle restanti parti”.

“Con questa delibera – sottolinea l’amministrazione comunale con l’assessorato ai lavori pubblici – si traccia una linea e si rimette in movimento una situazione che era entrata in stallo, sulla base di un intervento chiarificatore da noi richiesto e dei vincoli cogenti da parte della Direzione Nazionale Generale e della Sovrintendenza. Un percorso diverso si sarebbe potuto ottenere solo con una revisione del vincolo, alla quale l’amministrazione non era contraria, ma che non è stato ottenuto”.

Il teatro Verdi alla fine degli anni Quaranta, dopo i bombardamenti

Quel che conta è che finalmente si è girata la chiave e s’è dato l’input al motorino di avviamento e l’iter può ripartire con l’utilizzo dei fondi a disposizione e con la possibilità di chiederne e ottenerne di ulteriori sia a soggetti istituzionali che privati. “I prossimi passaggi – spiega il Comune di Terni – riguarderanno il bando per la ricerca dei progettisti attraverso un concorso internazionale per il progetto esecutivo-migliorativo, rispetto alla proposta progettuale di massima contenuta nella delibera approvata oggi; quindi seguiranno l’elaborazione del progetto esecutivo, la sua approvazione e l’avvio del primo stralcio dei lavori per la sala del teatro. Questo primo stralcio dovrà comunque essere eseguito prima dell’intervento sulla torre scenica per questioni tecniche, per consentire cioè di mantenere spazi adeguati al fine di raggiungere l’area più interna del teatro e operare in sicurezza nel cantiere”.

“Finalmente si riparte con chiarezza di idee e con l’unico percorso razionale possibile, con senso di responsabilità per restituire ai ternani un teatro Verdi sicuro, funzionale, bello e di prestigio, quello che verrà meglio definito e progettato dallo studio internazionale che si aggiudicherà il bando che verrà indetto nelle prossime settimane”, è il commento contenuto nella nota stampa di Palazzo Spada. Salvo, ovviamente, i soliti piantagrane.
 

Il progetto approvato

Il progetto di massima prevede la realizzazione di una nuova sala prove o ridotto, al piano terra con una gradinata della capienza di circa 210 posti  e con possibilità d’accesso ed uso indipendente dalla struttura principale, al fine di migliorare l’offerta di spazi sia per l’attività artistica, didattica e di produzione, anche a supporto del vicino Conservatorio G. Briccialdi; la realizzazione di camerini e locali di servizio al di sotto del palcoscenico; la realizzazione di una nuova buca d’orchestraadeguata per la dimensione scenica del teatro e connessa alle strutture tecniche e ai camerini, per una capienza di almeno 50 musicisti. Nella sala principale ci dovrà esser posto per almeno 826 spettatori, così suddivisi secondo l’ipotesi preliminare: platea 1° settore 214 posti; platea 2° settore 218 posti; platea 3°settore 194 posti; palchetti 1° ordine 24 posti; palchetti 2° ordine 68 posti; palchetti nuovo 3° ordine 108 posti. Nel progetto preliminare è prevista anche una modifica della quota del palcoscenico per garantire una nuova e migliore visibilità da ogni posto, con la traslazione della nuova torre scenica verso Largo Sant’Agape per garantire anche il posizionamento di nuove strutture scenotecniche e di collegamento verticale di servizio; l’individuazione di nuove vie d’esodo adeguate, nuove scale antincendio sia su Vico del Teatro che su Largo Sant’Agape, l’abbattimento di ogni barriera architettonica con l’installazione di un ascensore per l’accesso al foyer dalla strada, un altro per l’accesso ai vari livelli aperti al pubblico, oltre a montacarichi per le scene. Sono previste inoltre la realizzazione di un nuovo modesto volume su Largo Sant’Agape di altezza pari a quello dell’edificio confinante su via dell’Ospedale, per ospitare al piano terra locali tecnici e accesso diretto al piano camerini, al piano primo uffici ed accesso diretto al palcoscenico, al piano secondo un piccolo museo dedicato alla nascita ed alla vita del teatro Verdi per confermarne il ruolo fondamentale nella storia e nella identità cittadina. 
Il ristrutturato Teatro Verdi dovrà essere adeguato per ospitare sia l’opera lirica che, con l’utilizzo di un impianto di amplificazione elettro-acustica, la prosa, la musica sinfonica e da camera, concerti di musica popolare, oltre qualsiasi altra attività convegnistica.