Trattenuto a Roma per motivi di lavoro per la gran parte della settimana, Angelucci era arrivato a Terni quella mattina e prima di tutto s’era recato a Papigno a far visita alla famiglia. Furono i fascisti di Papigno ad avvertire della sua presenza quelli di Terni, tanti più che sapevano che dopo la visita ai familiari Angelucci si stava recava in città.
Lo aspettavano quindi. Erano una quindicina che gli andarono incontro e lo fermarono intimandogli di seguirli. Al rifiuto di Angelucci tentarono di trascinarlo a forza e nacque il parapiglia: pugni e bastonate a lui e a coloro che erano con lui. Qualcuno avvertì i carabinieri i quali riuscirono a strapparlo dalle mani dei fascisti e lo accompagnarono al commissariato. Ecchimosi e contusioni in testa, sulla braccia e sulle spalle, conseguenza della gragnuola di bastonate; i vestiti lacerati. Ferito anche uno di coloro che l’accompagnavano. Angelucci fu poi trasferito sotto scorta alla stazione ferroviaria di Terni. Tornò a Roma.