Alviano: ammazza la moglie, poi si mette a tavola

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Alviano, 23 febbraio 1893 – Se uno ha davanti a sé la prospettiva di dover passare chissà quanto tempo in mezzo ai boschi per non farsi arrestare, è meglio che – quantomeno – parta da casa a stomaco pieno.

Dev’essere stato questo il ragionamento fatto da Giuseppe Ceccarelli. Che così, prima di scappare, si sedette a tavolino e mangiò e bevve a sazietà. L’unica cosa che gli dette un certo fastidio è che non c’era la moglie Ermenegilda a servirlo come era solito pretendere. Ma stavolta Ermenegilda era giustificata.

E’ che lui l’aveva ammazzata a forza di calci, pugni e alla fine bastonate. Resosi conto che la donna era morta, ha capito che doveva diventare uccel di bosco, e senza alcun problema si mise a mangiare davanti al cadavere della moglie steso lì, nella cucina della loro abitazione di Alviano. Il motivo dell’uxoricidio non era noto al cronista dell’Unione Liberale di Perugia che pubblicò la notizia.