A-SOCIAL/ Il valzer del cavalcavia

Nella ormai tradizionale classifica della vivibilità delle province italiane, elaborata dal Sole-24Ore, in quest’ultimo anno Terni ha perso nove posizioni, finendo al 68° posto. Tutta colpa di “quelli di prima” che, di rif o di raf, hanno portato la città al collasso, cosicché la gestione commissariale prima, la nuova giunta di “quelli de mò” poi, avrebbero dovuto compiere miracoli per migliorare qualcosa. Nove posti è scesa Terni, proprio come Perugia che, però, è governata da “quelli de mò”. Però è probabile che la colpa sia tutta della Regione che è governata ancora da “quelli di prima”. Ma presto arriveranno “quelli de mò” e vedrai che cambierà tutto. Tra “prima” e “mò” è roba da far venire i capelli ricci pure a uno calvo.
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Il cavalcavia di via Alfonsine “va contro gli interessi dei cittadini e viene realizzato per interessi privati”, quindi il sindaco (Di Girolamo) deve “spiegare quali siano le ragioni politiche e tecniche che imporrebbero quella sorta di monumento assurdo” e di dare una risposta urgente a tutti coloro che chiedono invece l’opzione per un attraversamento interrato”. È il contenuto di un’interrogazione del consigliere di opposizione Enrico Melasecche, allora esponente dell’Udc. Ne è passato di tempo… Tanto per dire lo stesso consigliere è passato poi alla lista civica “I Love Terni” (un tocco d’internazionalità non guasta mai) e attualmente è assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Terni dopo essere stato eletto come consigliere della Lega. Ed è in veste di assessore ai Lavori Pubblici che ha posato davanti alle telecamere con tanto di fascia tricolore all’inaugurazione proprio di quello stesso cavalcavia. Incoerente? E perché? Uno non può cambiare idea? D’altra parte quell’interrogazione era di cinque anni fa. Casomai è il consigliere di opposizione del Pd Vladimiro Orsini a essere troppo pignolo e a innescare una polemica sventolando accuse d’incoerenza e meritandosi la replica stizzita (e ci mancherebbe altro!) dell’assessore il quale ha specificato in sintesi che quel cavalcavia di via Alfonsine lui l’ha avuto in eredità da “quelli di prima” (aridaje!) ed era stato costretto a fare buon viso a cattiva sorte (però magari all’inaugurazione poteva mandarci qualcun altro).E comunque ha aggiunto che “grazie all’azione di opposizione, nella precedente consiliatura, mentre Orsini votava le delibere che hanno portato l’ente al dissesto, sono riuscito a far abbassare di circa un metro il cavalcavia”. Ecco perché allora il predecessore di Melasecche ai lavori pubblici, Sandro Corradi, nel settembre 2017, annunciò ad un certo punto la variazione del progetto iniziale. Si sarebbe proceduto ad un “un abbassamento di alcune quote del manufatto- spiegò – tale da mantenere le caratteristiche di percorribilità pedonale dello spazio pubblico sottostante e la conservazione del contesto urbano circostante. “La misura adottata – aggiungeva l’assessore Corradi – rappresenta un buon compromesso tra le diverse posizioni, quella dei residenti, preoccupati da un’altezza ritenuta rischiosa e quella del soggetto attuatore, oltre che una buona soluzione tecnica. Abbiamo accolto le istanze dei residenti, dopo numerosi incontri con i cittadini, i rappresentanti delle associazioni e i tecnici comunali per affrontare tutte le tematiche relative al nuovo assetto viabile e per una attenta disanima degli aspetti progettuali dell’intervento”. E Melasecche? Non lo avevano preso in considerazione? Una storia in sostanza piuttosto confusa, l’unica faccenda chiara è che qualcuno ci piglia in giro.

Giovanni Schicchi

A-Social è un rubrica pubblicata in contemporanea
con Il Fermaglio, settimanale on line
dell'Associazione Berlinguer" di Terni