“A chi giova cancellare l’azienda ospedaliera di Terni?”: l’indignazione dei sanitari Cgil

Terni pronto soccorso
Sanità Ospedale Terni m5s

“Indignazione e preoccupazione”: è questo lo stato d’animo delle Segreterie aziendali della Cgil dell’Azienda Ospedaliera di Terni, Comparto e Dirigenza Medica e Sanitaria insieme alla Segreteria della FP CGIL di Terni, rispetto a quello che loro definiscono “disegno di centralizzazione della sanità umbra perpetrato dal Governo regionale” che la giunta regionale starebbe portando avanti senza ascoltare i lavoratori.

Danno tutto per fatto le segreterie della Cgil: “Con la firma della nuova Convenzione con l’Università è completato il processo di smantellamento dell’Azienda ospedaliera di Terni, già da tempo in forte sofferenza per problemi organizzativi, di organico e struttural”, affermano. Un processo che, ricorda la Cgil, “è iniziato già da tempo in modo strisciante, in una fase molto antecedente all’emergenza Covid, attraverso ridimensionamenti, accorpamenti e soppressioni di Strutture e Servizi (Ginecologia, Week Hospital cardiologico, radiologia interventistica, endocrinologia). L’opera è stata completata nella fase post emergenziale impedendo di fatto la ripartenza a pieno regime di tutta l’attività ambulatoriale, mantenendo la chiusura del Day Surgery, e del Centro Prelievi, non provvedendo a dotare il Laboratorio analisi, che tanto ha offerto in termini di efficienza durante la fase emergenziale, di ambienti idonei ad espletare le sue funzioni di centro di riferimento regionale”.

A tutto questo si aggiunge che “Non è stato affrontato il problema storico della carenza di personale, non sono state espletate le procedure per la sostituzione di tutte le figure apicali andate nel frattempo in pensione, perpetrando il malcostume dei Primari facenti funzione a tempo indeterminato. Un esempio per tutti: la Cardiochirurgia da un organico di sei cardiochirurghi, da oltre un anno, a seguito di due pensionamenti, mai sostituiti, ne conta a tutt’oggi quattro, ma esistono situazioni analoghe in molti altri reparti”.

Chiede perciò chiarezza la Cgil riguardo il “futuro della nostra Azienda e della sanità ternana.
Perché questa situazione di immobilismo? Perché l’Azienda Ospedaliera di Terni, nella fase post emergenza Covid, a differenza di molte altre strutture Ospedaliere, stenta così tanto a ripartire? Chi ha interesse all’allungamento delle liste di attesa e dei tempi di accesso ai servizi? Chi trae vantaggio dall’incremento della mobilità passiva?”.

Ciò nonostante sia stata evidente, durante la pandemia, ” l’assoluta inefficacia nel dare risposte da parte delle regioni che hanno subito da decenni lo smembramento della sanità pubblica, è fondamentale difendere, ma soprattutto potenziare il servizio sanitario pubblico, sia ospedaliero che territoriale, non solo per contrastare la diffusione di pandemie, ma anche e soprattutto per rispondere nei propri territori alle esigenze di cura e di prevenzione della cittadinanza”.