Una casa nel centro storico di Terni ed una finestra che si affaccia su una piazzetta molto particolare: quella occupata dalla scalinata del Teatro Verdi. Lì visse Renato Donatelli. E lì, di fianco alle scale del teatro, c’è la lapide che ricorda il grande cardiochirurgo cui a Terni è stato intitolato il secondo (per anno d’istituzione) liceo scientifico cittadino. “In questa casa , ove amava tornare, trascorse gli anni della gioventù il professor dottor Renato Donatelli – vi si legge – Pioniere della cardiochirurgia, maestro insigne, studioso di fama mondiale, martire della scienza”. Il Comune di Terni la pose nel 1997 a settanta anni dalla nascita.
Renato Donatelli, infatti, nacque il 16 luglio del 1927. Ma non a Terni: a Morino, un piccolo centro in provincia di L’Aquila. Ternani erano il padre, Angelo, e la madre Maria Sebastiani. Angelo Donatelli era perito industriale ed era titolare di un’impresa di costruzioni. In Abruzzo era andato per lavoro. Il piccolo Renato aveva due anni quando la famiglia tornò a Terni dove rimase (a parte una parentesi di un anno in cui visse ad Istanbul) fino al 1943. Ancora trasferimenti, poi: a Venezia e successivamente, nel 1945, a Milano.
Renato Donatelli morì nell’ottobre del 1969, a 42 anni, a causa di un’epatite contratta mentre effettuava un intervento chirurgico.
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