La Cgil denuncia: “In fabbrica e nei servizi lavoratori senza tutele”. E all’Ast proclamate 48 ore di sciopero

La Filtem-Cgil di Terni, il sindacato dei chimici, tessili, energia e manifatture denuncia l'”Assoluta carenza dei dispositivi di sicurezza, a partire dalle mascherine, che in alcune aziende non sono ancora state fornite ai lavoratori, contravvenendo totalmente alle regole fissati dal Governo. Le fabbriche nella maggioranza dei casi marciano praticamente in attività ordinaria, facendo solo timidi tentativi di applicazione delle precauzioni individuate dal decreto”.

La Filctem Cgil di Terni chiede di “rallentare gli impianti in marcia, sospendere le prove tecnologiche e le sperimentazioni straordinarie, insomma, ridurre al minimo le attività”. Per quanto riguarda i servizi (acqua, luce, gas, ecc…) la Filctem Cgil segnala che in molte aziende le attività non sono state ridotte, “ma si continua ad operare in modalità ordinaria, quando invece dovrebbero essere mantenute le sole attività minime essenziali”.

 “Registriamo inoltre che in diverse aziende non c’è ancora stata l’estensione dello Smart Working – continua il sindacato – per tutti i lavoratori che svolgono attività che possono essere gestite da remoto”. “Avendo rilevato molti comportamenti assolutamente non in linea con i dettami dei Dpcm ( i decreti della presidenza del consiglio dei ministri, ndr) chiediamo che partano i controlli a tappeto sulle aziende da parte di tutti gli organi preposti, che possano sanare questa situazione, intimando anche eventuali chiusure – afferma la segreteria della Filctem Cgil di Terni – Nel contempo, come previsto dal Dpcm, invitiamo tutti i cittadini a rimanere a casa e non recarsi presso gli sportelli/front office ancora aperti, utilizzando invece i numeri verdi e gli altri canali di contatto messi a disposizione dalle società dei vari settori”.

La Fiom, il sindacato metalmeccanici della Cgil ha per parte sua già da giorni chiesto l’applicazione delle misure di sicurezza specie quella riguardante la distanza di almeno un metro tra i lavoratori, misura che insieme alle altre, almeno le essenziali, non può essere soggetto a deroga “per i lavoratori e le lavoratrici che non producono beni essenziali o servizi per garantire il sostentamento e la salute pubblica. Anche per queste ragioni, nostro malgrado, prima che uscisse il decreto – dice la Fiom – abbiamo denunciato le inadempienze di Acciai Speciali Terni che hanno portato ad uno sciopero di 48 ore in tutto il sito”.

La Fiom è pronta ad estendere lo sciopero in tutte le aziende metalmecaniche che non provvedessero a garantire “la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici”. A Tal fine, aggiunge la Fiom Cgil “Sarebbe utile, favorire il lavoro da casa e lo smart working e dove non possibile fermare le produzioni non essenziali in questi 15 giorni di emergenza con l’utilizzo anche della cassa integrazione o fondo di integrazione salariale”.