1951, s’inaugura la centrale idroelettrica di Monte Argento

Monte Argento, da cartolina della collezione Patumi, Fondazione Carit

Nel giugno 1951 fu inaugurata la centrale idroelettrica di Monte Argento. Era stata costruita a tempo di record; i lavori erano cominciati infatti solo 19 mesi prima. Era la terza centrale del complesso idroelettrico della società Terni per potenza installata: aveva una capacità produttiva annua di 256 milioni di Kwh. Alla fine del 1950, quando si era ormai prossimi alla conclusione dei lavori si calcolò che vi erano stati occupati 2.858 operai per un totale di 840 mila giornate lavorative.

Centrle idroelettrica di Monte ArgentoLa Terni stava realizzando il complesso di Recentino. Un necessario ammodernamento della centrale idroelettrica di Cervara fo ritenuto non conveniente e si scelse così di realizzare il nuovo impianto di Monte Argento. Si ammodernarono allora le opere di presa delle acque del fiume Nera a servizio di Cervara e si allungò il canale di derivazione a 1.747 metri di cui 1.377 metri in galleria. Ma non furono gli unici lavori compiuti in tempi brevissimi e che costarono diversi infortuni sul lavoro anche mortali. Ad esempio si scavarono alti 1.839 metri di galleria per il canale di scarico della centrale ed il ritorno delle acque nell’alveo del Nera, e la “caverna” dell centrale sotterranea  nella quale si scendeva per mezzo di cinque ascensori  con scala profonda 57 metri.

Il nuovo impianto fu soprattutto il frutto di una lotta dei lavoratori ternani in difesa dell’occupazione: nel 1948 erano già cominciati i licenziamenti dovuti ala riconversione dell’industria bellica. Furono i lavoratori a chiedere alla Terni l’impegno per Recentino, un sistema che avrebbe dovuto comprendere le centrali di Monte Argento e Narni. La loro fu, almeno all’inizio, una vittoria solo parziale. E proprio in occasione dell’inaugurazione il segretario regionale dei Consigli di gestione, Emilio Secci, intervenne affermando che i lavoratori restavano in attesa “di costruire le altre centrali previste ed in special modo quella lungo il Nera a valle di Narni”.