1880: sospette tangenti per una fornitura alla fabbrica d’armi

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22 ottobre 1880– Il sospetto avanzato fu quello di un giro di tangenti per acquistare all’estero dei macchinari per la fabbrica d’armi di Terni. La denuncia veniva dal quotidiano L’Opinione che pubblicava una nota da titolo ironico: “Soldi spesi bene”. Ironico perché poi, leggendo la breve nota, si scopre che sì, si affermava che la spesa era stata vantaggiosa, ma non per lo Stato.

La fabbrica d’armi di Terni

Riferiva L’Opinione di un contratto stipulato dal Ministro della guerra con la casa inglese Greenwood di Leeds per la fornitura di alcune macchine utensili destinate alla fabbrica d’armi di Terni, ma – aggiungeva l’Opinione – “corrono nei circoli militari e parlamentari senza distinzione di partito, alcune voci ben gravi che ci crediamo in debito di riferire, domandando al Governo che voglia dare le opportune spiegazioni”- Raccontava così il giornale che “quel contratto, sotto l’apparente economia di mezzo milione, porterebbe allo Stato una perdita di due milioni almeno (per la cronaca un milione di lire del 1880 equivale oggi a poco meno di quattro milioni di euro,ndr) e non assicira un’ottima costruzione di armi. Altre proposte per la fornitura c’erano state e, risultava all’Opinione, “molto vantaggiose e circondante dalle più severe garanzie”, ma esse, “dopo essere state attraversate irregolarmente fin dal 1877, non si sa perché sarebbero state respinte”. Oltretutto sembra che “la Russia abbia dovuto lamentarsi molto della casa inglese, che è stata prescelta dal nostro governo”.

Avendo chiamato in causa il ministro della guerra, il giornale si affrettava comunque a specificare che il contratto risaliva “non all’attuale ministro della guerra, ma ai suoi predecessori, essendosi le trattative iniziate fin dal 1877”. Ci fu anche chi faceva notare – su alcune riviste militari – che nemmeno in Gran Bretagna avevano fiducia nella ditta Greenwood tanto è vero che “i giornali inglesi riferirono che Il ministero della guerra della Gran Bretagna aveva inviato in America una commissione di ufficiali incaricata di studi e di acquisti di altre macchine le quali avevano dato ottimo risultato sia in Germania che in Russia”. “Insomma – concludevano – solo in Italia si acquistano macchinari che i nostro vicini hanno classificato tra i ferrivecchi”

Nell’ottobre 1880, ministro della guerra era Bernardino Milon, nominato per la prima volta a tale carica nel luglio del 1880. Prima di lui il dicastero era stato guidato, nel succedersi dei governi Depretis e Cairoli, da Luigi Mezzacapo, Giovanni Bruzzo, Gustano Mazè de la Roche e, per un periodo più lungo, da Cesare Bonelli, piemontese, militare di carriera, morto a Orvieto nel 1904.