Salto e Turano, inaugurazione degli impianti idroelettrici

Salto

Salto e Turano, i due grandi impianti idroelettrici costruiti dalla “Terni” sbarrando il corso dei due fiumi del Reatino, furono inaugurati l’8 dicembre 1939, dal ministro dei Lavori Pubblici Adelchi Serena che si recò a Posticciola e a Borgo San Pietro, i due centri che ospitano le dighe.

“Il ministro è giunto a Posticciola – riferiva il Corriere della Sera – accolto con vibranti acclamazioni al Duce da parte della popolazione e delle maestranze”.

Salto e Turano
La lapide per i caduti sul lavoro nei cantieri del Salto e Turano


Prima di visitare i due impianti il ministro scoprì la lapide che tramanda, ancor oggi, la memoria degli operai morti nei cantieri durante la costruzione degli sbarramenti, dopo di ché visitò la diga (del Turano) alta 80 metri e il lago artificiale che – si diceva – “avrà la capacità massima di 160 milioni di metri cubi”. “Successivamente – continua la cronaca – con un trenino elettrico (sic) attraversando una galleria lunga nove chilometri” raggiunse “l’imponente impianto del Salto, ove quattromila operai e la popolazione dei paesi vicini hanno inneggiato lungamente al Duce”. Si è passati poi alla benedizione della diga del Salto, alta 103 metri, dopo di che il ministro in persona chiuse la paratoia “e le acque hanno cominciato ad invadere il bacino la cui massima capacità sarà di 280 milioni di metri cubi”.Salto e Turano

Gli invasi del Salto e del Turano alimentano la centrale di Cotilia, attraverso una condotta lunga quasi 12 chilometri e di 4 metri diametro, che entro in servizio nel 1942, tre anni dopo. Essa , a tutt’oggi in funzione, produce circa 76 GWh l’anno, e ha una potenza pari a 48 megawatt.