finito con qualche schiaffone che i fascisti ternani vollero vendicare. Erano una ventina i giovani in camicia nera partiti da Terni per lavare l’onta, “rinforzati” da componenti della “Disperata” di perugia, famigerata squadraccia di manganellatori. Non sapendo chi fossero coloro che le avevano suonate ai loro camerati, presero di mira le abitazioni del sindaco socialista, Olindo Valenti, e del comunista Michele Cruciani i quali furono entrambi malmenati.
Poi si recarono nella tipografia di Valenti e gettarono sulla strada numerosi stampati, il lavoro del tipografo, che poi bruciarono in un falò.
Otto fascisti furono denunciati.