Spoleto, solenne cerimonia per il nuovo arcivescovo

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Il 6 ottobre 1900, alle 15 e 17 in punto, monsignor Domenico Serafini scendeva dal treno che s’era appena fermato alla stazione di Spoleto. Era il nuovo arcivescovo di Spoleto e quel giorno entrava in diocesi, accolto in pompa magna. Il piazzale antistante la stazione era pieno zeppo. Un corteo di venti carrozze fendette la folla e si avviò verso la sede vescovile, mentre tutte le campan della città suonavano a festa.

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L’arcivescovo Serafini


Arrivò di sabato pomeriggio, il nuovo arcivescovo. E dopo i convenevoli si ritirò per riposare. La giornata più importante,. Infatti, fu quella del 7 ottobre. La domenica, alle 16, partendo dalla chiesa di San Filippo Neri e indossando il solenne pontificale, monsignor Serafini andò in duomo per sedersi sull’apostolica cattedra di San Brizio. Era l’insediamento ufficiale. La piazza del duomo era, ovviamente, piena di gente. L’arcivescovo, avanzò benedicendo, protetto da un baldacchino d’argento dalle aste dorate, e sorretto da nobili e patrizi di Spoleto: il conte di Campello, e il marchese Collicola primi fra tutti.

La cerimonia di insediamento fu sfarzosa. Alla funzione religiosa seguì un concerto, mentre guardie e carabinieri in alta uniforme controllavano la situazione affinché nuella turbasse quella giornata.

Monsignor Serafini rimase a Spoleto fino al 2 marzo 1912 quando si dimise per assumere l’incarico di arcivescovo titolare della diocesi di Seleucia Pieria, in Asia Minore. Nel 1914 diventò cardinale.