1920, Terni Comune “rosso” con Nobili sindaco

piazza vittorio emanuele terni

Il 10 ottobre 1920
si tennero le elezioni amministrative. Dopo la fine della guerra le giunte comunali si trovavano in difficoltà e divisioni e polemiche tra le forze politiche provocarono in tutta Italia crisi delle amministrazioni ed interventi di commissari prefettizi. Terni non aveva fatto eccezione. Nel 1918 il sindaco Alessandro Fabri

ed il consiglio comunale si erano dimessi.

Psi comune Terni, sindaco
Tito Oro Nobili

Nel 1920, dopo due anni di gestione commissariale, si eleggeva la nuova assemblea cittadina. La campagna elettorale si tenne in un clima rovente, le polemiche erano aspre. Le elezioni politiche del 1919 avevano visto triplicato il consenso per i socialisti mentre sulle scena politica era giunto, in quell’occasione, il Partito Popolare di don Sturzo.
Tre furono le liste di candidati presentate a Terni nel 1920: i socialisti, i popolari ed un raggruppamento eterogeneo che si presentò sotto il simbolo della Società dei Combattenti. Al voto furono chiamati circa quindicimila elettori (Terni aveva 44 mila abitanti), ma solo il 33% di essi si presentò ai seggi. I voti per i Popolari furono 221. Il 23% dei consensi andò alla Società dei Combattenti mentre i socialisti ebbero il 73%.
Sindaco fu eletto Tito Oro Nobili. In giunta con lui Ambrogio Bedini (vicesindaco), Renato Botondi, Arturo Luna, Romeo Magrelli, Arturo Morganti, Amleto Trevisan.

La nuova ammnistrazione si insediò il 28 ottobre 1920, due anni prima della marcia su Roma, alla vigilia della quale, il 26 ottobre 1922, fu dichiarata decaduta e sostituita da un commissario prefettizio. Poi toccò al podestà.

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Per saperne di più:
Ezio Ottaviani, “Il Comune di Terni tra il 1920 e il 1922“. Ed. Galileo Terni 1987
Francesco Bogliari, “Tito Oro Nobili“, Quaderni della Regione dell’Umbria, 1977.

Vedi anche:
Fabri, il sindaco che “passò facendo il bene”→